Qui il link all’intervista originale.
Tony Andrews è un designer di soundsystem di fama mondiale ed proprietario e fondatore del marchio Funktion-One, il più famoso soundsystem dedicato alla musica dance.
Funktion-One ha influenzato la musica elettronica a livello internazionale in molti modi: con la sua tecnologia innovativa, con la sua eccellente qualità audio e con i suoi ENORMI bassi, ma i clubber di tutto il mondo conoscono innanzitutto Funktion-One per essere utilizzato in club di culto come Space Ibiza, Berghain, Output e Trouw.
Poco prima della sua conferenza sull’importanza della qualità audio alla Brighton Music Conference, Dj Tech Tools ha parlato con Andrews su come i bassi influenzano gli esseri umani, su come impostare gli altoparlanti in camera da letto e su come i DJ possono evitare di commettere un semplice, gigantesco errore.
Q: Quanto sono importanti i bassi nella musica dance?
Tony Andrews: la dance music non avrebbe così successo senza bassi. Se ci pensate bene, sono solo 50 anni che abbiamo iniziato ad amplificare le basse; e le sub frequenze risalgono a solo un paio di generazioni fa. Prima dell’invenzione di altoparlanti in grado di amplificare le basse frequenze, l’uomo è venuto in contatto con i bassi solo in situazioni pericolose: in occasione di un tuono, o di una scossa di terremoto, o in caso di esplosioni causate da dinamite o polvere da sparo. Questo è probabilmente il motivo per cui è di gran lunga la frequenza che stimola di più la produzione di adrenalina.
I bassi eccitano l’umanità in maniera viscerale.
Sotto i 90 o 100 Hz, il basso diventa più di una cosa fisica. Fa vibrare gli organi e le nostre ossa. Provoca letteralmente un riarrangiamento molecolare minore; e questo è ciò che rende i bassi così potenti nella musica dance. La vibrazione molecolare causata dal basso è quello che dà alla musica da ballo il suo potere. Ciò che rende la musica da ballo così piacevole da sentire attraverso un buon soundsystem.
Q: Perché i bassi danno piacere fisico?
Tony Andrews: L’universo è basato sulle vibrazioni e sulle armoniche. Una complessa interazione vibrazionale è la base da cui emerge il piano fisico. Gli esseri umani sono molto sensibili alle vibrazioni, anche se non riusciamo a raggiungerle e afferrarle. Semplicemente le sentiamo. Sappiamo quando qualcosa non è in sintonia perché ci fa sentire male. Quando la musica vibra a una frequenza che ci piace, ci dà piacere, è semplice
Le frequenze che provocano piacere non sono le stesse frequenze per tutti e questo è il motivo per cui alcune persone amano alcune tracce e altri no. Siamo tutti di diverse forme e dimensioni e ciò significa che miei organi vibrano a frequenze leggermente diverse dalla tua e così via. Questo vale anche per i nostri chakra.
Posso parlare di questo argomento per un tempo infinito, ma il fatto è che è al momento al limite della nostra comprensione dell’universo e siamo ancora troppo giovani per avere una comprensione definitiva di questi meccanismi.
Q: Così i bassi provocano piacere negli esseri umani e sono in grado di aiutare il rilascio di dopamina. Se è così, esiste un caso in cui i bassi sono troppi?
Tony Andrews: Sì, si possono avere troppi bassi. Si può avere troppo suono in generale. Un buon ingegnere del suono capirà che esiste una finestra tra essere abbastanza efficaci per dare emozioni e un suono troppo forte e dannoso. Troppo rumore e troppo basso non è solo spiacevole per le orecchie, ma può essere letale.
C’era questo ragazzo francese a cavallo del 20° secolo che ha costruito un altoparlante gigante che produce frequenze sub di circa 7.1 o 7.2 Hz. La prima volta che l’ha acceso si è liquefatto. Ha ridotto in poltiglia i suoi organi interni.
Q: Così è forse l’unico uomo ad essere morto da sub-basso?
Tony Andrews: Sì, probabilmente lo è. Le vere sub-frequenze sono tutto ciò che è in genere inferiore a 25 Hz. Il sub può essere un grande suono, ma la maggior parte dei soundsystem in genere non sono in grado di andare molto al di sotto di 30 Hz.
Q: Come sei stato coinvolto nella costruzione di sistemi audio?
Tony Andrews: Ho lavorato nello sviluppo di soundsystem negli ultimi 45 anni. Nei primissimi giorni era tutto un grande esperimento durante il quale ci siamo imbattuti per puro caso in un modo di produrre bassi che era efficiente, dinamico e incisivo. Mio fratello e io avevamo circa 19 o 20 anni e pasticciavamo in giro con la costruzione dei nostri impianti. Un giorno mio fratello ha piazzato un altoparlante in un angolo di una stanza e ho notato che il basso è salito in maniera esponenziale. Era un’osservazione casuale che ho trovato interessante. Così ho cominciato a sperimentare e coostruito una struttura simile all’angolo di una stanza e vi ho posto un doppio cabinet da 18 pollici all’interno, che lo ha reso un corno piegato (n.d.t è l’attuale forma conosciuta dei cabinet Funktion One)
Abbiamo chiamato un bassista a testare l’altoparlante e l’intonaco è caduto dal soffitto! E’ stato incredibile. E’ stato davvero l’inizio dei miei sforzi con altoparlanti, prima con i Turbosound e poi con i pionieristici Funktion-One.
Q: Pensi che siamo vicini alla costruzione del soundsystem perfetto?
Tony Andrews: Non arriveremo mai un soundsystem perfetto. A meno che forse si possa ionizzare l’aria riscaldandola a 20.000 gradi in modo da poter modulare direttamente il plasma, utilizzando campi magnetici. Finché ciò non accadrà, i soundsystem continueranno a essere imperfetti come il mondo in cui viviamo.
Q: Come si fa a mettere a punto un impianto audio e rendere il suo suono ottimale?
Tony Andrews: La prima cosa che faccio è guardare il midrange. E’ tutto lì. Il modo migliore per metterlo a punto è attraverso una voce umana conosciuta. Trovare un cantato femminile e maschile da usare sempre come riferimento durante l’ottimizzazione di un soundsystem. La voce femminile mi dirà se abbiamo qualcosa di non armonizzato nei medio alti. Quando le voci delle ragazze suonano bene puoi stare certo di essere sulla strada giusta.
Q: Quindi sempre la stessa traccia durante le prove ogni soundsystem?
Tony Andrews: Sì, io uso Diana Krall “Let’s Face the Music and Dance” e “Nature Boy” di George Benson.Quando faccio suonare quelle tracce, penso: “!uesti sono davvero la Diana Krall e il George Benson che io conosco e amo?”
Sono brani che ho sentito in molti soundsystems e so come come dovrebbero suonare. Se non ottengo subito il suono che conosco e che mi emoziona, divento sospettoso e comincio a guardare sotto il cofano.
Se si analizzano i dati degli impianti con delle macchine, a volte è possibile individuare gli stessi problemi, ma gli strumenti di misura sono pieni di problemi.
Delle orecchie addestrate sono di gran lunga il miglior strumento di misura per il suono. Siamo incredibilmente sensibili ai cambiamenti audio e, cosa ancora più importante, sappiamo come un suono dovrebbe farci sentire. Gli strumenti non lo sanno.
Q: Ok, abbiamo ottenuto il risultato che volevamo sui medi, e adesso?
Tony Andrews: Inizio a lavorare sulle alte frequenze fino a quando ci sono tutte, ma mi assicuro che non i medi non si impastino. E’ tutta una questione di equilibrio. Questo è ciò che significa sintonizzare un soundsystems: equilibrio. Poi, una volta che abbiamo il giusto equilibrio tra gli alti e medi, inizierò a lavorare sui bassi, e a cercare un nuovo equilibrio tra tutti e tre. A quel punto, normalmente passo a Diana Krall di “The Best Thing For You” per il suo superbo contrabbasso.
Di solito non testo il soundsystem con tracce di musica elettronica fino a quando non sono contento del bilanciamento attraverso tutte le frequenze. Poi, finalmente, quando sono felice con l’equilibrio generale, prendo la mia copia a 48 kHz di “Passion” di Gat Decor per testare la risposta complessiva dei bassi.
Q: Perché quella traccia e non un’altra o un classico techno?
Tony Andrews: Quella traccia inizia con un kick abbastanza corposo, che è buono per testare la risposta complessiva dei bassi. Quello di cui stiamo parlando qui è il basso superiore, ma negli Stati Uniti lo chiamano medio-basso. Quel punto che stiamo cercando di raggiungere con la messa a punto è la neutralità. Quando si accorda un soundsystem, non si dovrebbe essere interessati a colorare il suono o a dargli carattere. Che ci crediate o no, il migliore soundsystem è del tutto neutrale.
Q: Puoi condividere po’ di saggezza con noi sull’importanza di settore il mixer per DJ a un livello di decibel corretto?
Tony Andrews: Beh, questo è un argomento che mi manda sempre in bestia. I produttori di mixer hanno cercato di rendere la faccenda il più semplice possibile per i DJ. I mixer hanno sempre un semplice sistema semaforico di verde, arancione e rosso, eppure anche molti dj famosi, tra cui professionisti, ignorano completamente il sistema.
Verde significa che il suono sta lavorando bene, arancione significa che stai avvicinando alla distorsione, e il rosso significa che si sta mandando in clipping lo stadio di uscita del mixer. Quanto più semplice può essere? I DJ che mandano tutto in rosso pieno sono fondamentalmente incredibilmente ignoranti. In un certo senso è una pazzia, perché gli ingegneri del suono come me hanno fatto tutto questo lavoro per realizzare quasi la perfezione del suono in un locale, e poi un ignorante rovina tutto mandando completamente in rosso il mixer.
Q: Perché è il rosso non è una buona cosa?
Tony Andrews: Tutti i componenti elettronici hanno un punto in cui saturano e producono una distorsione, invece di un suono lineare e pulito. Se si va in rosso questi componenti a lungo termine si rovineranno. Quindi, al fine di proteggere i costosi soundsystem, ogni club del mondo pone dei limitatori sui loro sistemi. Così, mentre il DJ pensa: “spingiamo sul rosso e diamoci dentro!”, in realtà non ci sarà alcuna pressione maggiore sulla pista da ballo, perché i limiter impediranno che ciò accada. Tutto quello che si sta realmente facendo quando si manda un mixer in rosso è distorcere la musica e insultare le persone che ci permettono di vivere: i clubber.
La distorsione in piccole quantità può essere molto bella, un po’ come piccole porzioni di veleno. Jimi Hendrix era un esperto. Ma quando un intero impianto distorce? E’solo fastidioso per le orecchie e per la mente e può effettivamente costringere fisicamente le persone di fuggire dalla pista.
Q: Come si mette a punto un soundsystem di un bedroom DJ?
Tony Andrews: La prima cosa da fare è il migliore punto di lavoro per gli altoparlanti. Provare diverse distanze dalla parete e pareti diverse, se si può. L’altezza è importante, anche. La maggior parte dei monitor avranno un tweeter e un woofer. Dopo aver impostato i diffusori, se sono sopra di voi, il tweeter arriverà più tardi del woofer, e viceversa. Si dovrebbe cercare di tenere gli altoparlanti a livello degli occhi. Lo spazio tra il tweeter e il woofer dovrebbe essere proprio nel mezzo degli occhi, idealmente, in modo che le frequenze basse e alte arrivino allo stesso tempo.
Una volta scelto il vostro punto per gli altoparlanti, mettete una coperta sul soffitto proprio sopra dove si sta mixando, e se c’è un muro al vostro fianco, mettete un’altra coperta. Servirà a smorzare eventuali riflessi, che volete cercare di eliminare. Vogliamo sentire il suono dagli altoparlanti e non le riflessioni dalle pareti.
Infine, assicuratevi di non avete posto i diffusori in un punto che spazza via i bassi. Può accadere abbastanza facilmente. Una stanza è solo un grande altoparlante!
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Traduzione in italiano a cura di Gamma Music Institute.